L’estate ce la siamo gustata in compagnia di un oste locale. Ci piace allora dare il benvenuto al mese di settembre con una ristorante fuori zona, o meglio fuori Italia… anzi, fuori continente!
È il giorno di Ferragosto in Italia e sulla nostra pagina Facebook appare una foto che sposa il nostro Sangue di Giuda a un dessert dal colore candido. Il tavolo che ospita questa dolce coppia è quello del Bardo Restaurant, nella suggestiva Charlotte nel North Carolina. Impossibile resistere alla tentazione di mandare una mail per farci raccontare come sia nato questo amore estivo tra il nostro vino e il loro piatto. E così Elinn Hesse, la giovane chef de cuisine, risponde catapultandoci in un mondo mistico abitato da un team eccentrico, creativo e originale.
Il primo aneddoto che ascoltiamo da Elinn riguarda l’origine del nome del locale: nel buddhismo tibetano il bardo è un stadio dell’esistenza dopo la morte e prima della rinascita durante il quale la coscienza si stacca dal corpo e assume natura simile al sogno. La durata del bardo varia a seconda della condotta in vita della persona. La sua origine etimologica è riconducibile all’unione tra le parole tibetane bar (intervallo) e do (due).
Il racconto prosegue poi svelando dove la chef ha tratto ispirazione per la ricetta che ci ha portato oltreoceano: “Mi sono trasferita da New York a Charlotte, nel North Carolina per questo nuovo lavoro. Qui mi hanno fatto conoscere i semi di benne. Sono una varietà di semi di sesamo coltivata negli stati del Sud. Ho provato a utilizzarli per un gelato e ho scoperto così un fantastico sapore di noce che mi ha ricordato il burro di arachidi. Da quel momento, ho voluto assolutamente creare un dolce a base di semi di benne e uva. La gente adora i dolci con l’effetto nostalgia, perché li riportano ai ricordi golosi della loro infanzia. E non c’è nulla di più nostalgico per un americano di un sandwich con burro di arachidi e marmellata d’uva. Questo dolce ha in sé quel ricordo, ma lo eleva su un altro piano: l’aggiunta del formaggio di capra richiede infatti un palato adulto. La base del piatto è una brioche tostata spalmata di burro ai semi di benne. Sopra la brioche c’è uno strato di marmellata d’uva fatta in casa, a sua volta sormontata da gelato al formaggio di capra. Tutto intorno a questa cupola ho disposto acini d’uva arrostiti cosparsi di semi di benne. La marmellata e il gelato sono rigorosamente fatti in casa! L’abbinamento con il Sangue di Giuda è assolutamente perfetto!”.
Questi sapori lontani, ricercati e intriganti si abbinano perfettamente al nostro Sangue di Giuda e a quella punta di nostalgia che portano i giorni di fine estate.
Nella foto dello staff: Michael Noll (chef), Amanda Britton (cocktails), Elinn Hesse (chef de cuisine), Elizabeth Tackett (direttore) e Jason Whiteside (vicedirettore)